Tuesday, October 31, 2006

attività ricreative

Una giornata come tante altre trascorsa nel nostro bellissimo polo. Finisce lezione a mezzogiorno, con gran fatica ci trasciniamo nel giardino del nostro mitico circolino. Buonissimo primo per pranzo. E poi? Che si fa? Solo 6 ore da trascorrere così, senza far niente. L'idea di provare, per lo meno, ad aprire le dispense viene immediatamente cassata. Allora si chiacchiera... ma subito ci annoiamo. Dai, guardiamo la tv! (sì sì, è proprio un baretto ben accessoriato). Presto però anche Paso Adelante/Uomini e Donne finiscono. Sono le 4. Ancora due ore. Giochiamo a salti in mente, a briscola, a palle e quadri (se necessitate di qualche delucidazione su questi giochi non fatevi scrupoli a chiedere). Poi il Mozzo si alza per andare in banca (la commissione risulta tuttora misteriosa). Nessuno prende seriamente in considerazione l'idea di accompagnarlo (fino in centro? Tsé, fossi matta, con tutto quello che ho da fare qui...). Forse avremmo dovuto.
La noia si sa è il male della nostra generazione. Causa depressione, problemi con la droga, con l'alcol, e un'infinità di altri luoghi comuni.
Anche al Mozzo è costata cara. La noia lo ha stordito, alienato, e tutto ciò ha comportato un... inconveniente, sì direi così, un inconveniente, una complicazione... al capezzolo... un piercing per l'esattezza, pensato, voluto ed ottenuto praticamente nello stesso istante. Dopo meno di un'ora era di nuovo seduto accanto a noi a giocare a carte.

Thursday, October 26, 2006

la sposa cadavere

Con questa mano io dissiperò i tuoi affanni.
Il tuo calice non sarà mai vuoto perchè io sarò il tuo vino.
Con questa candela illuminerò il tuo cammino nelle tenebre.
Con questo anello ti chiedo di essere mia.

Thursday, October 19, 2006

kif kif domani


Perché questo freddo umido ti entra nelle ossa e non sei mica abituato, quest'autunno è cominciato con pantaloncini corti e magliette di cotone... e andava bene così, anche noi sonnolenti un po' ci mettiamo a carburare dopo l'estate... ma sono un po' giù, questo pomeriggio buio da sola in casa, a studiare, a studiare teorie e teorie sull'interpretazione della presupposizione nel contratto, ecc ecc, mangiucchiando ogni cinque minuti, bevendo thè freddo, controllando ogni mezz'ora la posta... e vedi un po' la prospettiva invernale... che si presenta così, grosso modo... poi leggevo il libro che vi dicevo, quello dell'immigrata a parigi, ed è così triste... roba che ti verrebbe da correre da lei, per consolarla, per dirle piccola, guarda che non sei sola, ci sono io, lo so che ti manca papà, ma non ti preoccupare, tieni i miei vestiti, così a scuola non ti prenderanno più in giro perché hai indosso una maglina con le stelline con la scritta sweet dreams (è un pigiama cara), e prepariamo dei biscotti alla tua mamma, non deve essere così depressa, ho portato anche lo smalto, così le facciamo la manicure, alla faccia dell'assistente sociale snob... poi torno alla mia realtà, niente doria, fra poco tornerà la mia sorellina a farmi compagnia. Magari ci vediamo love actually o un'altra commedia per piangere un po' da vere cretine. Anzi no, stasera vado al cinema a vedere il diavolo veste prada. Così potrò sognare di essere io la fica direttrice di Vogue America, il tempio, come lo chiamava Carrie. Adesso che faccio, che faccio... un modo ci sarebbe per tirarsi rapidamente su di morale (ne ho studiati diversi, magari un giorno faccio un post solo su questo...): accendo lo stereo, metto il Barbiere di Siviglia, e canto a squarciagola l'aria che conosciamo tutti... Sono il factotum della città, sono il factotum della città, della città, della città... della cittàààà!!!

La foto è stata scattata da me personalmente per i fuochi di S. Giovanni a Firenze

Monday, October 16, 2006

palinsesti impazziti


I nostri sospetti si sono rivelati fondati: Italia 1 ha sospeso la terza serie di Orange. La decisione pare sia stata presa a causa dei bassissimi ascolti che questa stagione, al primo passaggio in chiaro, ha ottenuto. Inutili, o forse ancora più penalizzanti, i tentativi di trovargli una serata più adatta, spostandola dal martedì, al lunedì e infine alla domenica... ricordiamoci che i più accaniti fans se la sono già vista sul digitale! Si dice che il nostro telefilm (effettivamente peggiorato rispetto alle precedenti serie) tornerà il 27 novembre (non è ancora sicuro) nella fascia preserale, al posto del Mercante in Fiera, ovviamente dopo aver reso in replica questi primi episodi già visti.
Sono volutamente sintetica perché queste piccole ingiustizie di mercato mi avviliscono sempre, anche se si tratta di uno stupido telefilm, e sono davvero arrabbiata.

Friday, October 13, 2006

novecento

Tutta quella città...non se ne vedeva la fine.....
La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?
E il rumore
Su quella maledettissima scaletta...era molto bello, tutto...
e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone,
e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c’era problema
Col mio cappello blu
Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino ......
Non è quel che vidi che mi fermò
E’ quel che non vidi
Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi....lo cercai ma non c’era, in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne
C’era tutto
Ma non c’era una fine.
Quel che vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono.
Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro.
Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere.
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni e miliardi
Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita
Se quella tastiera è infinita non c’è musica che puoi suonare.
Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio
Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche solo le strade, ce n’era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una
A scegliere una donna
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di
morire
Tutto quel mondo
Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce
E quanto ce n’è
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla? A viverla...
Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me.
E’ un viaggio troppo lungo. E’ una donna troppo bella. E’ un profumo troppo forte. E’ una musica che non so suonare. Perdonatemi. Ma io non scenderò.
Lasciatemi tornare indietro.

Io, che non ero stato capace di scendere da questa nave, per salvarmi sono sceso dalla mia vita. Gradino dopo gradino. E ogni gradino era un desiderio. Per ogni passo, un desiderio a cui dicevo addio. Non sono pazzo fratello. Non siamo pazzi quando troviamo il sistema per salvarci.

Alessandro Baricco

Wednesday, October 11, 2006

bastone...

Tanto la vita è tutta così: bastone e carota, bastone e carota.