Friday, March 31, 2006

doppio sogno


Quante volte ci svegliamo e ci chiediamo se stiamo ancora sognando?
Se quello che abbiamo visto potrà avverarsi, nel bene o nel male?
Vorrei avere al mio fianco un indovino, uno psicanalista, qualcuno insomma a cui chiedere: cosa vuol dire?! Perché sogno sempre queste cose così assurde e allo stesso tempo... così reali?
E i sogni, gli incubi... possono poi influenzare le nostre scelte future?! Se ci spaventano o ci emoziano, poi ci condizionano?!

Tuesday, March 28, 2006

ore 1.24 a.m.

Un blog dovrebbe essere uno spazio vuoto, libero, una pagina bianca da riempire con pensieri, sogni, dubbi, cazzate, qualunque cosa, purché serva a comunicare... il rischio, mi sembra, è il proliferare di spazi di dubbia utilità... in mezzo a tanta merda è dura trovare qualcosa di concretamente interessante, di diverso, e mi sono già stufata di tutta questa multimedialità.
E non dite che non c'ho provato! Ma oggi ho visto una pubblicità che mi ha fatto veramente rabbrividire: ragazza di 20 anni che guarda l'orologio, mancano cinque minuti alle dieci e così lei dice alla madre: "mamma esco, mi aspettano i miei amici!!!" In realtà se ne va in camera, si siede sul letto e tutta contenta apre questo nuovo aggeggio, una mini console portatile, con la quale ti puoi collegare a internet e chattare con tutti i tuoi amici da tutto il mondo! WOW!
E le persone sono trasformate in ometti cartonati bassi e tondi, come personaggi di un fumetto... Non ditemi che sono retrograda se sono disgustata da tutto ciò. E' questo che vogliono farmi credere? Che l'amicizia nata o portata avanti davanti a uno schermo piatto è uguale a quella costruita in anni e anni a giocare insieme, sui banchi di scuola, ai giardini, ecc ecc?!?!?!?!?!
Vabbè che finisce pure quella, e talvolta c'è poco da fare.
Sono un po' pessimista stasera, eh?! Perdonatemi, magari è perché sono stanca ma non riesco a dormire, domattina devo alzarmi presto, andare all'università a sentir parlare ancora di crocifesso nelle aule, e magari sono anche un po' triste visto che il mio piccolo è in germania...
Buonanotte... questa volta spero che sia vero...

Senza casa... ma con un blog

Ecco la «home» di un clochard americano...
Un senzatetto Usa racconta la sua storia attraverso un diario online e crea un'insolita rete di solidarietà per i senza dimora

Un senzatetto dorme su una panchina (Fotogramma)

GREENSBORO (STATI UNITI) –
In questa cittadina del North Carolina esiste decisamente la cultura del blogging. È prassi particolarmente diffusa animare un diario online, e Mr. Brown appartiene a quella categoria di persone che, in questa tranquilla realtà della provincia americana, cercano di far sentire la propria voce fuori dai confini geografici. Quando è rimasto senza lavoro - dopo 13 anni da grafico, con una moglie e tre figli - ha perso anche l'abitazione e, un po' per caso, ha iniziato ad animare un weblog.Il sito si chiama «View from the side walk», ricorda vagamente una canzone di Lou Reed ed è diventato un riferimento per un'intera comunità e uno snodo cruciale per chi si occupa di questo delicato tema.

«Un approccio differente al problema dei senzatetto, un punto di vista da parte di chi vive il dramma in prima persona»: così c'è scritto nel blog del signor Brown, colmo di link e di interventi, di riflessioni e di soluzioni pratiche al problema. Certo il senzatetto in questione è in una condizione particolare: è riuscito a evitare fino a questo momento la vita da clochard, ricorrendo a varie forme di ospitalità. È colto, consapevole, digitalmente alfabetizzato. La maggior parte della sua attività si svolge alla Greensboro Public Library che, come altre librerie, è una base per i senzatetto della zona. Da lì racconta di sé, ma non solo. L'obiettivo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto a una condizione, evitando di trascinarsi dietro lo stereotipo di clochard che appartiene all'immaginario dei più. Messaggi, notizie, link, incoraggiamenti e sentimenti che oltrepassano i confini del cyberspazio si inseguono nel blog del senzatetto più famoso degli Usa e, dal basso, fanno emergere una verità: nell'America del post-new economy anche un tranquillo signore americano con famiglia può ritrovarsi senza una casa. Non occorre essere un emarginato per unirsi al coro che inneggia: «Home to the homeless» («Case ai senzatetto»). Lo si può contattare all'indirizzo cybermancer2k1@hotmail.com.

La notizia è riportata sul sito del corriere della sera...e gira di blog in blog...

Saturday, March 25, 2006

puzzle bobble & elezioni

Due siti carini da visitare:

www.ventoline.com ... per giocare gratis on line a puzzle bobble

www.voisietequi.it ... per tutti gli indecisi che vogliono provare un simpatico test pre-elezioni

Friday, March 24, 2006

Thursday, March 16, 2006